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LA RIFORMA DELLO SPORT

La presente Circolare esamina le principali disposizioni del DLgs. 28.2.2021 n. 36, operative dall’1.7.2023, in materia di riforma del settore sportivo dilettantistico e professionistico, alla luce delle modifiche ed integrazioni apportate con il DLgs. correttivo 29.8.2023 n. 120.
In particolare, vengono analizzati:
– i profili civilistici degli enti sportivi dilettantistici (forma giuridica, atto costitutivo e statuto, oggetto sociale, attività esercitabili, assenza di scopo di lucro); gli statuti devono essere adeguati entro il 31.12.2023;
– il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD);
– i profili civilistici del lavoro sportivo, in relazione all’inquadramento come lavoro subordinato, collaborazione coordinata e continuativa, lavoro autonomo o volontariato;
– il regime contributivo dei lavoratori sportivi, in relazione all’inquadramento contrattuale e al settore dilettantistico o professionistico;
– il trattamento fiscale del lavoro sportivo.

#SPORT #RIFORMA #LAVORO

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Via libera al “social bonus” a favore del Terzo settore

Credito d’imposta pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro effettuate da persone fisiche e al 50% di quelle effettuate da enti o società.


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Operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS)

La presente Circolare analizza gli effetti dell’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), stabilita dal DM 26.10.2021 n. 561 a decorrere dal 23.11.2021.
In particolare, vengono analizzati gli aspetti riguardanti le procedure di iscrizione al RUNTS in relazione:
– alle associazioni di promozione sociale (APS) e alle organizzazioni di volontariato (ODV);
– alle ONLUS;
– agli enti con la qualifica di impresa sociale e alle società di mutuo soccorso di maggiori dimensioni;
– agli altri enti, a seconda che siano dotati o meno di personalità giuridica.

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ENTI DEL TERZO SETTORE : Svolgimento di attività diverse da quelle di interesse generale

La presente Circolare analizza i criteri per determinare la prevalenza dello svolgimento di attività di interesse generale rispetto ad eventuali ulteriori attività d’impresa, in relazione a quanto previsto per:
– gli enti del Terzo settore diversi dalle imprese sociali, secondo quanto stabilito dal DM 19.5.2021 n. 107;
– gli enti dotati della qualifica di impresa sociale, secondo quanto stabilito dal DM 22.6.2021.

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RIFORMA DEL TERZO SETTORE

La presente Circolare analizza la disciplina di adeguamento degli statuti al codice del Terzo settore (DLgs. 117/2017).
In particolare, vengono analizzati gli aspetti riguardanti:
– la procedura “alleggerita” per le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale, già costituite alla data del 3.8.2017, che provvedono all’adeguamento entro il 31.5.2021 (per effetto dell’ulteriore proroga disposta con il DL 41/2021);
– la verifica degli adeguamenti statutari, a seguito dell’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).

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Cooperative, dal 23 aprile le domande per il finanziamento agevolato

 

A partire dal 23 aprile 2021 potranno essere presentate le domande per richiedere finanziamenti agevolati in favore della nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle società cooperative di piccola e media dimensione.


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DESTINAZIONE DEL 2 PER MILLE DELL’IRPEF ALLE ASSOCIAZIONI CULTURALI

La presente Circolare analizza la disciplina della destinazione del 2 per mille dell’IRPEF, relativa al periodo d’imposta 2020, a favore di un’associazione culturale iscritta in un apposito elenco istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, prevista dall’art. 97-bis del DL 14.8.2020 n. 104, conv. L. 13.10.2020 n. 126, alla luce delle disposizioni attuative emanate con il DPCM 16.4.2021.
In particolare, vengono analizzate:
– le associazioni culturali beneficiarie;
– la presentazione in via telematica al Ministero della Cultura, da parte delle associazioni culturali che vogliono accedere al 2 per mille, entro il 26.4.2021, dell’apposita domanda di iscrizione, oppure della conferma dell’iscrizione che era stata fatta nel 2016;
– la redazione e la pubblicazione dell’elenco delle associazioni ammesse al 2 per mille;
– l’effettuazione della scelta da parte del contribuente;
– la cumulabilità con le altre destinazioni del 2-5-8 per mille;
– il riparto del 2 per mille dell’IRPEF alle associazioni ammesse, nel limite complessivo di 12 milioni di euro;
– gli obblighi di rendicontazione e di pubblicazione da parte delle associazioni che ricevono il contributo.

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BONUS COLLABORATORI SPORTIVI

Dal “decreto Sostegni” in arrivo nuovi contributi per i collaboratori sportivi: individuate tre fasce, gli aiuti andranno da 1.200 a 3.600 euro.


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DL 22.3.2021 n. 41 (c.d. decreto “Sostegni”) – Principali novità

La presente Circolare analizza le principali novità contenute nel DL 22.3.2021 n. 41 (c.d. decreto “Sostegni”), a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare, vengono analizzati:
– il contributo a fondo perduto per gli operatori economici che hanno subito una rilevante perdita di fatturato;
– il contributo a fondo perduto per la riduzione del canone di locazione;
– le agevolazioni per le imprese di pubblico esercizio;
– i contributi per attività d’impresa nei comprensori sciistici;
– la proroga dei termini di versamento derivanti da cartelle di pagamento e accertamenti esecutivi;
– la proroga dei termini di versamento delle rate da “rottamazione dei ruoli” e da “saldo e stralcio degli omessi versamenti”;
– la proroga dei termini per la notifica delle cartelle di pagamento;
– l’annullamento automatico dei ruoli sino a 5.000,00 euro;
– la definizione degli avvisi bonari;
– la proroga del termine per la conservazione digitale dei documenti tributari;
– la proroga delle indennità per i lavoratori del turismo e dello spettacolo e i collaboratori sportivi;
– la proroga dei trattamenti di integrazione salariale;
– la proroga del divieto di licenziamento;
– l’estensione dell’esonero contributivo per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura;
– la proroga del termine per gli adeguamenti statutari al codice del Terzo settore con procedura semplificata.


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Vendita divise sociali e gadget ai soci ai fini di “raccolta fondi”

QUESITO
Una a.s.d. iscritta al registro CONI, con solo Codice Fiscale e senza partita IVA, può acquistare divise sociali e venderle ai soci della stessa a.s.d. come raccolta fondi e pagate tramite un contributo volontario? Alla stessa maniera possono essere vendute ai soci altri tipi di gadget (tipo cappellini, borracce, borse ecc.) con il logo della a.s.d. sempre a titolo di raccolta fondi e pagati con contributi volontari?
RISPOSTA
La fattispecie descritta nel quesito è piuttosto frequente nella vita di un sodalizio sportivo gestito attraverso la forma giuridica dell’associazione sportiva dilettantistica in possesso del solo codice fiscale.

In generale, l’acquisto di prodotti nuovi (divise, cappellini, borracce, borse, eccetera) per la successiva rivendita, nei confronti di associati, tesserati o terzi, costituisce sempre esercizio di attività commerciale, intesa in senso stretto e quindi imponibile ai fini IRES, IRAP e IVA (art. 148, co. 4, T.U.I.R. e art. 4, co. 5, d.p.r. 633/1972). Ciò, pertanto, rende necessaria l’attribuzione della partita IVA e il rispetto di tutti gli obblighi formali e sostanziali, di tipo contabile e fiscale, ordinariamente conseguenti, salvo l’applicazione, ove previsto, di regimi di favore come quello ex l. 398/1991 o art. 145, T.U.I.R.

A tale regola generale sono tuttavia applicabili alcune eccezioni previste dalla normativa sopra richiamata:

  1. attività esercitata in forma assolutamente marginale e occasionale rispetto all’attività istituzionale di promozione di discipline sportive dilettantistiche e riconosciute (marginalità e occasionalità da valutare in termini qualitativi e quantitativi);
  2. attività esercitata dal sodalizio sportivo in qualità di “gruppo di acquisto” senza magazzino e senza applicazione di margini sul prezzo di acquisto;
  3. attività esercitata in concomitanza di eventi sportivi (massimo 2 eventi per anno) e nel limite di proventi complessivi (per i 2 eventi cumulativamente) pari a euro 51.645,69, come previsto dall’art. 25, co. 2, L. 133/1999 – i proventi realizzati rimangono comunque imponibili ai fini IVA.

In alternativa, l’a.s.d. potrebbe acquistare i prodotti di cui sopra e darli gratuitamente in uso agli associati o tesserati per la durata della stagione sportiva. Al termine della stagione sportiva tali prodotti non sarebbero più “nuovi” e l’associato o tesserato potrebbe trattenerli dietro versamento di una somma di denaro. Tale somma non rappresenterebbe più un corrispettivo imponibile ai fini delle imposte sul reddito e IVA.