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La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 26.08.2020 del decreto Mipaaf 9.07.2020, ha dato il via definitivo all’attuazione dell’art. 1, c. 504 della legge di Bilancio 2020, in materia di supporto alle iniziative imprenditoriali intraprese dalle imprese agricole femminili. Il supporto consiste nella possibilità di ottenere mutui agevolati a tasso zero con durata da 5 anni a 15 anni e possibilità di preammortamento. L’importo massimo finanziabile è pari a 300.000,00 Euro, nel limite del 95% delle spese ammissibili all’agevolazione, percentuale che rispetta la normativa comunitaria in termini di ESL (equivalente sovvenzione lordo).
L’agevolazione stabilisce che l’impresa beneficiaria intervenga con risorse proprie per garantire la copertura finanziaria del programma di investimento; è previsto infatti l’obbligo di apportare un contributo finanziario, attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno pari almeno al 20% delle spese ammissibili complessive. Infine, il mutuo agevolato deve essere assistito da garanzie reali o personali per un importo pari al 120% del finanziato, maggiorazione del 20% che copre le spese accessorie. Le richieste dovranno avvenire tramite Ismea, che disporrà anche le relative istruzioni.
Il finanziamento può essere richiesto dalle micro e piccole medie imprese che svolgono esclusivamente l’attività agricola di cui all’art. 2135 C.C. e che alla data di presentazione della richiesta presentano i requisiti necessari, tra cui:
– regolare costituzione e corretta iscrizione al Registro delle Imprese;
– possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (Iap) o di coltivatore diretto come risultante dall’iscrizione nella gestione previdenziale agricola;
– per le imprese costituite sotto forma di società: la maggioranza delle teste e delle quote devono essere in possesso di soci di sesso femminile; l’amministrazione deve fare capo a donne in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto;
– la sede operativa deve obbligatoriamente essere nel territorio nazionale.
Dal punto di vista degli investimenti, questi devono essere finalizzati a:
– migliorare il rendimento e la sostenibilità globale dell’azienda agricola mediante una riduzione dei costi di produzione o un miglioramento o anche una riconversione della produzione e delle correlate attività agricole connesse;
– migliorare le condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e di benessere degli animali, purché non si tratti di meri investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
– realizzare e migliorare le infrastrutture connesse allo sviluppo, adeguamento e modernizzazione dell’agricoltura.
Per contro, l’agevolazione non può essere richiesta per gli investimenti finalizzati alla costruzione di impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili. Gli interventi agevolabili dovranno essere portati a termine entro 24 mesi dalla richiesta del finanziamento.